LA NUOVISSIMA DISCOVERY
LA NUOVISSIMA DISCOVERY ELEMENTO 01 GLI STRUMENTI PER I MODELLI IN ARGILLA In quest’epoca digitale, può fare piacere scoprire che alcune attività, per essere fatte bene, ancora richiedono la mano e l’occhio dell’uomo. Una volta deciso il tema del design della nuovissima Discovery, con una serie di sketch e di modellini in scala, il team di progettisti crea un dettagliato modello virtuale della nuova auto, che possa essere osservato su grandi schermi. Terminato il progetto digitale, viene creato un modello a dimensioni reali utilizzando un materiale davvero low-tech, specie per una società così tecnologica: l’argilla. È vero, questo è un tipo di argilla da modellazione molto raffinato e costoso, la cui temperatura dev’essere attentamente monitorata per ottenere una malleabilità ottimale; può essere rimodulata, lucidata e verniciata un numero di volte infinito, ma è comunque ancora marrone e simile al fango quando emerge dalla molitura. Ed è a quel punto che si comincia davvero a lavorare. “Non ho mai visto un progetto che sembrasse funzionare non appena era pronta l’argilla”, dice Andy Wheel, Chief Designer per Land Rover. “Quando osservi un progetto sullo schermo, è solo un’immagine. E con le immagini si è schiavi degli obiettivi, anche se solo virtuali. La verità è che non esiste obiettivo migliore dell’occhio umano, e nulla sostituisce un modello di automobile di dimensioni reali, né la possibilità di camminarci intorno e di toccarlo”. I designer poi iniziano a lavorare l’argilla insieme a modellatori specializzati, alterandone i dettagli e i raggi di frazioni di millimetro o di un grado, usando attrezzi semplici come quelli illustrati qui sopra, fatti apposta per creare angolature spigolose o curve, e che sono cambiati poco dalle prime opere di argilla create dall’uomo, migliaia di anni fa. “È una partnership”, dice Wheel. “I nostri modellatori sanno a livello istintivo come creare un chiaroscuro, o come le superfici dovrebbero congiungersi. Quando abbiamo finito di elaborare una sezione eseguiamo una nuova scansione, e la importiamo nel mondo digitale. Ma per azzeccare le proporzioni, bisogna affidarsi all’occhio e al tocco umano”. 40
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