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Ottobre 2016

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CACCIA AL TESORO

CACCIA AL TESORO “Volate a Brisbane. Noleggiate un’auto. Guidate per 2.500 km nell’entroterra”. Ecco la descrizione di dov’è stata trovata Car Zero, il veicolo fiore all’occhiello del nuovo progetto Land Rover Reborn. L’uomo che lo descrive è Mike Bishop, un appassionato delle Series I dotato dell’occhio dell’esperto, nonché product specialist dietro al lancio di questa missione da favola: scovare delle Series I originali ovunque si trovino nel mondo, riportarle nelle Midlands inglesi e rimetterle a lucido. “Come nel caso di tutti questi restauri d’auto, la storia di Car Zero è alquanto straordinaria”, spiega Mike. “Gli allevamenti di ovini e bovini dell’outback del Queensland coprono 25.000 acri. Questo veicolo non è mai stato registrato perché qui non vi sono strade, nemmeno di ghiaia. Gli unici tracciati su cui sia mai stato guidato sono quelli che conducono all’allevamento, e dal 1950 li ha percorsi molte volte. Probabilmente non è stato usato più quotidianamente a partire dal 2000. Non esistono molti veicoli in grado di lavorare sodo per cinquant’anni, e tantomeno in un ambiente così ostile”. Eppure sono precisamente questi terreni così difficili che hanno portato al ritrovamento di alcune delle prime gemme nella caccia delle Series I adatte al trattamento Land Rover Reborn. “Cerchiamo veicoli dotati di telai, paratie, assi e cambi originali”, dice Mike. “Non è un lavoretto trovarli, ed è ancor più raro trovare un veicolo così vecchio ancora dotato di parti originali”. Zone come quelle dell’outback del Queensland, sebbene siano difficili, hanno il vantaggio di vedere la pioggia magari due volte l’anno, e l’aridità riduce la ruggine. “È molto più difficile trovare una Series I dotata di paratia originale nel Regno Unito o in Nuova Zelanda”, ammette Mike. Eppure succede anche quello. “Car Two, proveniente da un concessionario di Bristol, è in ottime condizioni per essere una Series I del Regno Unito. È un modello del ’52 con telaio, cambio e paratia originali. È per questo che l’abbiamo scelta”. LE 3 FASI DELLA RINASCITA FASE 1: LA FONTE Mike Bishop, Product Specialist “Quando ho cominciato a lavorare al progetto, la questione era se esistessero abbastanza veicoli per renderlo praticabile. La ricerca cominciò nel Regno Unito, ma Land Rover si è sempre distinta per le esportazioni: sia per le nuove Range Rover che per le Series I, ben l’80% dei nostri prodotti sono destinati ai mercati esteri, e dobbiamo pensare in termini globali. L’Australia, dove sono cresciuto, era uno dei mercati principali, a causa della crescita delle fattorie nel periodo post bellico. Sia Car Zero che Car One provengono dalle fattorie dell’outback australiano. Per arrivarci da Solihull ci vogliono quattro-cinque giorni e, per quanto per noi sia un ottimo territorio “di caccia”, offre solo automobili con guida a destra. Noi abbiamo invece una forte richiesta di auto con la guida a sinistra. Vari Paesi europei (la Svizzera, il Portogallo, la Spagne e il Belgio) sono stati mercati molto importanti per Land Rover negli anni Cinquanta.” OGNI STORIA È UNICA A Solihull, in un’officina a un tiro di schioppo da dove le prime Land Rover furono originariamente testate su percorso fuori strada, sopra quelli che un tempo erano dei rifugi antiaerei, cinque veicoli restano in attesa, ognuno a vari livelli di recupero. Ci sono stati vari ordini in un progetto che ha già superato le aspettative iniziali. “L’idea originale era di lavorare a 25 veicoli”, dice Mike. “Riuscimmo a venderli in una settimana. Ora siamo arrivati a 49 ordini”. Nel mercato di nicchia del restauro delle Series I, trovare e acquistare pezzi di storia automobilistica non è facile. “Il mercato per questi veicoli è molto competitivo, per questo facciamo un po’ il gioco del gatto col topo”, spiega Mike. È un piccolo settore e anche molto fragile. Non vogliamo distruggerlo. Vogliamo sostenerlo. Fortunatamente le persone hanno la passione per le Land Rover e questo progetto le stuzzica, per questo sono liete di fornirci i loro veicoli”. Il processo di restauro è unico per ciascun veicolo ed è quello che rende quest’officina diversa da qualsiasi altra cosa esistente nel settore delle grandi industrie automobilistiche. “E questo non è un impianto di produzione, ma di restauro”, spiega Andy Armstrong, Build Engineer. “Ciascun’auto è diversa e richiede parti diverse. 64

FASE 2: LO SMANTELLAMENTO Karl Schafer, Land Rover Reborn Technician “Il WD40 e il Plus Gas ci aiutano molto. Estrarre dei bulloni di sessant’anni mantenendone l’integrità è importantissimo. Se si spezzano, dobbiamo estrarli con il trapano e sostituirli con dei bulloni più grossi. Potrebbe sembrare una sciocchezza, ma vogliamo restaurare questi veicoli attenendoci ai dettagli più piccoli: se una parte dove essere lunga un centimetro e mezzo, non vogliamo usarne una di due. Cerchiamo di mantenere tutte le parti originali possibili. Ciascun veicolo è unico e ha requisiti unici. Esiste un elemento di autentico artigianato. Vogliamo formare degli apprendisti per insegnare loro delle tecniche che sono state passate a noi, e che altrimenti andrebbero perse. Lavoriamo con orgoglio”. 65

 

LAND ROVER MAGAZINE

 

Land Rover Magazine narra le storie provenienti da ogni angolo del mondo che esaltano la forza d'animo e l'esigenza di spingersi oltre qualsiasi confine, Above and Beyond.

In questo numero Nuova Defender è messa alla prova da due giovani appassionati di avventura che si accingono a esplorare il Polo Sud. Inoltre, per celebrare il cinquantesimo anniversario di Range Rover, andremo alla scoperta di Dubai. Volgeremo poi lo sguardo verso nuovo orizzonti per incontrare i progettisti impegnati nello sviluppo di tecnologie in grado di cambiare il futuro di tutti noi.

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