O C E A N I D I D A T I
O C E A N I D I D A T I Uno speciale team di esperti sta collaborando dietro le quinte per condurre alla vittoria della 35 a America’s Cup il team Land Rover BAR. I loro strumenti: informatica avanzata, enormi set di dati, algoritmi sofisticati e cicli di risposta in tempo reale TESTO C H R I S S T O K E L - W A L K E R 42
INTELLIGENZA A BORDO 8 0 M I L I O N I D I C E L L E C O M P U T A Z I O N A L I A N A L I Z Z A T E P E R O G N I TESTING 56 AL SECONDO RILEVAMENTI REGISTRATI DALLE MANOVRE IN BARCA COMPOSIZIONE: GETTY IMAGES, DPA PICTURE ALLIANCE, HARRY KENNEY-HERBERT La battaglia per l’America’s Cup di quest’anno sarà avvincente come da sempre, a partire dalla prima gara intorno all’Isola di Wight, nel 1851. Durante i 166 anni intercorsi da allora, si sono svolte battaglie sul mare, sulla carta e in tribunale, per vincere ciò che è affettuosamente nota come la “Auld Mug” (la Vecchia Brocca) a coloro che anelano a tenerla fra le mani. Ma ora, nel momento in cui Land Rover BAR sta preparando il suo sprint finale per portare a casa uno dei trofei più ambiti nella storia dello sport, la battaglia si terrà ad un nuovo livello, più avanzato: i megadati. Gli effetti di tutto ciò si vedranno a giugno nel momento in cui Sir Ben Ainslie e il team Land Rover BAR isseranno le vele sulle acque delle Bermuda per il 35esimo appuntamento della competizione, con l’obiettivo di riportare il titolo in Gran Bretagna. Per aiutarli in questo intento, gli esperti e gli ingegneri Jaguar Land Rover sono stati incaricati di unire la potenza dei megadati all’intelligenza artificiale per far nascere una partnership unica nel suo genere, che utilizza le ultime tecnologie di sensori e gli ultimi sviluppi della scienza dei dati per migliorare la performance della barca e far sfrecciare in testa il team. “Stiamo lavorando ai massimi regimi”, afferma Jim Johnston, che guida il team di accelerazione dell’innovazione in Jaguar Land Rover. Johnston ha il compito di trovare soluzioni intelligenti che aiutino a portare in testa il team Land Rover BAR durante le competizioni, sia fuori dall’acqua che dentro. Nell’intento di creare questi collegamenti intelligenti, Johnston viene supportato da persone come Mauricio Muñoz, ingegnere Jaguar Land Rover, ex studente del MIT ed inserito direttamente all’interno del team Land Rover BAR. Muñoz trascorre metà della sua settimana lavorativa al porto, presso la patinata, avanguardistica centrale sul tranquillo lungomare di Portsmouth. Il suo ruolo consiste nell’analizzare i dati ricevuti dalla barca ACC di Land Rover BAR utilizzando potenti dispositivi machine-learning che, a loro volta, possono rilevare dei modelli comportamentali all’interno di tutto ciò che il team velistico compie durante il suo allenamento per l’America’s Cup. I dati provengono da quasi 300 canali, inclusi sensori a fibre ottiche collocati sulla barca che registrano i dati ad una impressionante frequenza di 500 volte al secondo. Queste informazioni vengono poi inoltrate al team di Portsmouth, diretto da Muñoz, e servono a comprendere meglio come si è riusciti a migliorare la performance in acqua. Dopodiché vengono trasmesse ai team design e concept per convalidare i loro modelli teorici su come la barca dovrebbe “comportarsi” in base ai dati reali osservati. Ciò permette loro di utilizzare le informazioni per migliorare e adattare le loro progettazioni. È essenziale individuare le sottili differenze tra i modelli progettati e i rilevamenti dei dati, perché le differenze di performance tra le componenti della barca non vanno da 1 a 5 nodi ma sono dell’ordine di grandezza di 0,1-0,5 nodi. Registrando parametri di performance come sollevamento, attrito e forza laterale, nonché flusso d’aria totale, il team è in grado di calcolare ciò che è necessario per raggiungere, ad esempio, prestazioni ottimali nella linea retta, una perfetta manovrabilità in virate e strambate o il giusto peso delle componenti; in poche parole quegli elementi che fanno la differenza e che fanno vincere o perdere l’America’s Cup. “Abbiamo sensori che registrano tutto ciò per cui sono stati premuti dei pulsanti, fino alla velocità del vento sulla punta dell’albero. Tutto torna”, commenta Richard Hopkirk, Engineering Manager per Land Rover BAR. Richard si è unito al team dopo un periodo trascorso in Formula 1 presso la scuderia McLaren Racing, dove le differenze di frazioni di secondo tra la pole position e un posto sul podio mancato derivano dal feedback raccolto in pista dei dati trasmessi dalle autovetture al paddock. “Una persona è in grado di individuare una struttura anormale sullo schermo”, sostiene Hopkirk. “Ma è necessario guardare con molta attenzione. I set di megadati in combinazione con 43