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Maggio 2019

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UN VIAGGIO DISCOVERY Per

UN VIAGGIO DISCOVERY Per la maggior parte delle persone, infilarsi in tunnel angusti, accelerare su ampie dune di sabbia e incontrare serpenti e scorpioni – il tutto durante le riprese di un programma televisivo – non è un modo molto convenzionale di imparare a conoscere tuo cugino. D’altra parte, non tutti hanno un “cugino” che assomigli al famoso esploratore Sir Ranulph Fiennes. A Joseph Fiennes, attore di Hollywood e star dell’attuale show televisivo di successo The Handmaid’s Tale, esplorare l’Egitto insieme a Sir Ranulph (“Ran”) è sembrata un’ottima idea: l’opportunità di soddisfare l’ambizione di una vita e di scoprire di più sul suo altrettanto famoso cugino, che conosceva appena. “Ma quando poi, improvvisamente, mi sono ritrovato a fare i conti con la realtà, mi sono sentito davvero poco preparato”, dice. “Ho tentato di non darlo a vedere, ma quando ci siamo incontrati ero piuttosto nervoso”. E a catturare la sua preoccupazione, c’era la troupe di National Geographic incaricata di filmare questa serie in tre parti trasmessa per la prima volta in TV nella primavera 2019. Il programma segue i Fiennes mentre ripercorrono parte della spedizione lungo il Nilo che fece Ran del 1969, da Alessandria al Lago Vittoria. Quando Onelife li ha incontrati, i due Fiennes, hanno subito dimostrato di condividere con gioia i loro aneddoti e le esperienze comuni a proposito delle riprese fatte in Egitto. La coppia di cugini si è dimostrata coinvolgente e divertente: Ran è autoironico e flemmatico, mentre Joe – da bravo attore – loquace e spiritoso. Ran, spesso considerato il più grande esploratore vivente al mondo, ha battuto molti record durante le sue spedizioni nei due Poli, scalando il monte Everest, partecipando a maratone nei cinque continenti e arrivando a tagliarsi perfino la punta delle dita congelate dal freddo. “E invece io, la cosa più spaventosa che ho fatto è stata quella di recitare sul palcoscenico di fronte a qualche centinaio di persone”, ammette il quarantottenne Joe. “Speravo soltanto che Ran non sarebbe stato tremendamente deluso dal suo cugino più giovane”. “Ed io pensavo che sarebbe potuto succedere proprio il contrario”, scherza Ran, 74 anni. “E che ti saresti potuto chiedere cosa ci facesse un anziano barcollante ancora alla ricerca dell’avventura”. Per Joe, il viaggio ha rappresentato la possibilità di mettersi alla prova (“di vedere fino a dove potevo arrivare”, dice lui), oltre a quella di formare un legame con una “figura quasi mitologica nella mia famiglia e di conoscerla meglio durante il nostro viaggio in macchina, al di là dei record incredibili che è riuscito a battere”. Per Ran, invece, questa è stata un’opportunità per rivedere i posti di tanti cari ricordi e di esplorarne di nuovi. Come per tanti altri viaggi di Ran, Land Rover ha ricoperto un ruolo vitale anche in questa sua più recente avventura, e alla coppia assortita di cugini si è aggiunta un’avventuriera altrettanto versatile: una Land Rover Discovery. Nei 30 anni che sono seguiti dal suo lancio, la Discovery ha permesso non soltanto a Ran, ma a molti altri esploratori, team e progetti etici meno celebri di portare a termine delle spedizioni a livello mondiale (basti pensare al memorabile tragitto compiuto dalla milionesima Discovery da Birmingham a Pechino, nel 2012). Ed è stato a bordo della Discovery che Joe ha scoperto per la prima volta le gioie della guida off the road, affrontando le enormi dune di sabbia del deserto egiziano. “Sapete, a un certo punto abbiamo letteralmente preso il volo”, dice Ran con sarcasmo. “Sì, ti chiedo scusa ancora una volta”, gli risponde Joe. “Ci stavamo avvicinando a una duna imponente e ricordo che Ran mi ha suggerito di accelerare. Avrei dovuto rallentare una volta arrivati sulla cima, ma mi sono lasciato andare e ci siamo ritrovati a volare fino ad arrivare sul lato opposto. Le nostre attrezzature sono finite ovunque e ci siamo quasi rotti le ossa. Ma Ran non ha fatto una piega”. E nemmeno si sono lasciati scoraggiare dai serpenti velenosi, gli scorpioni e i ragni che i due hanno dovuto affrontare durante le sessioni di preparazione al viaggio, nei pressi del Cairo. “Ran sa certamente gestire bene la paura e anche io ho voluto dimostrare che avrei sopportato qualsiasi cosa fosse potuta accadere durante la spedizione”, dice Joe. “Beh, te la sei cavata piuttosto bene!”, lo esorta Ran. I due ricordano anche che hanno dovuto strisciare attraverso dei tunnel di appena mezzo metro di altezza per raggiungere le tombe dei pressi di Al Minya, da poco scoperte. “Joe è molto atletico e flessibile, e facevo fatica a stargli dietro”, dice Ran. “Se aveva paura non ha lasciato che si intravedesse. Ma accidenti, che esperienza che è stata! Anche solo avere il privilegio di essere una delle prima persone a vedere quella camera piena di mummie ha più che giustificato quel viaggio”. E Joe ha anche avuto la possibilità di mostrare il suo lato artistico: facendo intravedere una versione particolarmente rilassata dello stile Indiana Jones, ha sfruttato ogni opportunità che aveva per tirare fuori il suo taccuino o la sua fotocamera. “Mi è piaciuto moltissimo perdermi fra i souk e sedermi di tanto in tanto per tentare di catturare la bellezza dell’Egitto”. Dalle Grandi Piramidi ai templi di Abu Simbel, Joe sostiene che le immagini e le esperienze che ha vissuto rimarranno dentro di lui per una vita. E, cosa forse più importante, ha imparato a conoscere suo cugino, ad affrontare dei rischi, a perseverare e a superare i propri limiti. Ran annuisce, prima di aggiungere: “E sapete una cosa? Avevo dei preconcetti a proposito di come un attore avrebbe potuto affrontare certe situazioni, ma Joe si è dimostrato del tutto diverso. Forse è qualcosa che ha a che vedere con il nostro DNA di consanguinei”. E con la Land Rover Discovery che sembra già fremere dalla voglia di partire per spedizioni anche più avventurose in futuro, forse sentiremo parlare di altre avventure in famiglia. SEGUI IL LORO PERCORSO Rivivi il viaggio dei Fiennes attraverso l’Egitto: visita www.natgeo.com/worldsgreatestexplorer IMMAGINI: PER GENTILE CONCESSIONE DI NATIONAL GEOGRAPHIC E DI JOSEPH FIENNES 42

“RAN SA CERTAMENTE GESTIRE BENE LA PAURA E ANCHE IO HO VOLUTO DIMOSTRARE CHE AVREI SOPPORTATO QUALSIASI COSA” 43

 

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Land Rover Magazine narra le storie provenienti da ogni angolo del mondo che esaltano la forza d'animo e l'esigenza di spingersi oltre qualsiasi confine, Above and Beyond.

In questo numero Nuova Defender è messa alla prova da due giovani appassionati di avventura che si accingono a esplorare il Polo Sud. Inoltre, per celebrare il cinquantesimo anniversario di Range Rover, andremo alla scoperta di Dubai. Volgeremo poi lo sguardo verso nuovo orizzonti per incontrare i progettisti impegnati nello sviluppo di tecnologie in grado di cambiare il futuro di tutti noi.

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