VIAGGI Una massa di
VIAGGI Una massa di grattacieli di vetro che sfiorano le nuvole sono arroccati ai margini di un vasto porto naturale, l’officina economica del Paese con più ricchezza pro capite di ogni altro luogo, e, soprattutto, una città di immigrati. Suona familiare? No, non stiamo parlando della New York del XX secolo, ma della Shenzhen del XXI: la città che più di qualsiasi altra definisce la Cina di oggi. Shenzhen ha compiuto 40 anni alla fine dell’anno passato. Nel 1978 fece parte del primo esperimento dell’ex leader Deng Xiaoping di apertura della Cina; questo villaggio di pescatori di 30.000 anime fu scelto perché si trovava sulla baia di fronte al centro finanziario di Hong Kong. Ciò che inizialmente altro non era che una città industriale dove venivano fabbricati tutti gli articoli “Made in China” che custodiamo nelle nostre case è oggi una metropoli di 13 milioni di persone, ed ospita i giganti tecnologici Huawei, Tencent e Alibaba. A Shenzhen tutto si muove velocissimamente, compreso il futuro. “Non ricordo l’ultima volta che sono uscito di casa con il portafogli” è qualcosa che ci ELETTRICI siamo sentiti dire diverse volte dagli abitanti del posto: tutto, dai parcheggi ai ristoranti, passando del più umile street food, può essere acquistato usando lo smartphone. I grattacieli possono anche spuntare come funghi, ma in questa città l’alta qualità della vita è evidente ovunque si posi lo sguardo. Le strade sono verdi e pulite, i parchi cittadini curati, e ci sono moltissimi modi per godersi il tempo libero. La gente qui affolla gli scintillanti centri commerciali, il quartiere creativo e anticonformista di OCT-LOFT, le gallerie d’arte, i musei e i ristoranti che servono di tutto, dai sapori squisiti della cucina Sichuan alle zuppe pechinesi a base di manzo, dal sushi al caffè parigino. Ma soprattutto, Shenzhen si è imposta l’obiettivo di diventare un esempio virtuoso di vita urbana sostenibile: è parte dell’iniziativa International Low Carbon City e leader mondiale per le infrastrutture dedicate ai veicoli elettrici, e lo scorso anno l’intera rete di autobus e di taxi cittadini è diventata elettrica; la rete di punti di ricarica EV è ora una delle più capillari al mondo. Di SHENZHEN SI È IMPOSTA L’OBIETTIVO DI DIVENTARE UN ESEMPIO VIRTUOSO PER UNA VITA URBANA SOSTENIBILE E DI LEADER MONDIALE PER LE INFRASTRUTTURE DEDICATE AI VEICOLI conseguenza, il suono che si sente sulle strade di Shenzhen assomiglia più a delle fusa che a un ruggito. Esisteva forse un posto migliore per testare Range Rover Sport PHEV? Benvenuti nel futuro, destinazione Shenzhen. La città è tappezzata da una pubblicità che ne rivela l’essenza ultra aperta, dichiarando: “Quando arrivi a Shenzhen, diventi uno del posto”. Incontriamo Tat Lam della social start-up Shanzhai City nel quartiere di Houhai, in cui molti dei palazzi di acciaio e vetro di Shenzhen stanno letteralmente prendendo forma. È qui, fra travi ed elmetti, che Tat ci spiega l’autentico DNA del posto, forgiato durante gli ultimi decenni. “Shenzhen è la versione start-up di una città”, ci dice. “Se non si rinnovasse, perderebbe valore, ed è sempre alla ricerca di qualcosa di diverso”. Quest’energia è il risultato del miscuglio di persone provenienti da tutta la Cina, tutte alla ricerca di qualcosa di nuovo. Basta fare due passi e ci si accorge di questo: andate nel quartiere di OCT-LOFT, pieno di magazzini riconvertiti, e troverete una palestra scarsamente illuminata dove i divani in pelle modello Chesterfield affiancano le attrezzature per i pesi, mentre il rudimentale spazio espositivo OCT Contemporary Art Terminal offre una mostra retrospettiva di scultura, stampa 3D e film dell’artista Sui Jianguo. “Shenzhen è come una serie di villaggi urbani in cui le innovazioni si diffondono in maniera organica”, dice Tat. “In tal senso, la si può considerare una città a conduzione popolare. Invece di essere piena zeppa di mega progetti, sono le persone che decidono quali innovazioni di piccola scala funzionano e quali no. Sono le scelte più apprezzate a crescere”. Negli ultimi 20 anni, alcune idee inizialmente piccole sono diventate grandi. In un’area di tre chilometri quadrati si trovano i quartier generali di alcuni giganti della tecnologia, come Alibaba, Tencent e Huawei, e la società leader mondiale di droni DJI. Tutto questo ha comportato anche dei problemi: sporcizia, smog e rumore. Ma anche in questo caso, Shenzhen ha escogitato delle risposte intelligenti ispirandosi al suo DNA. Al di là dell’acqua di Shenzhen Bay, e al di là della foschia dell’orizzonte, si vedono le montagne verdi di Hong Kong. Shenzhen, elegante e sofisticata, non è solo all’avanguardia per quanto riguarda le ultime tendenze, ma ne sta imponendo di nuove. In alto a sinistra: Tat Lam, fondatore di una social start-up, fra gli edifici della città di recente costruzione della città 52
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